E' nato da una pionieristica sperimentazione effettuata nei primi anni del Novecento da un giovane osteopata americano, William Gardner Sutherland (1873-1954). Esaminando le ossa disarticolate di un teschio adulto, Sutherland ebbe una luminosa intuizione che lo portò a mettere in discussione l’assunto dell’anatomia classica secondo cui le suture craniche negli adulti non consentirebbero movimenti tra osso e osso. Gli sembrò che in particolare le ossa temporali fossero simili a branchie, strutturalmente adatte a una sorta di movimento respiratorio.
Con la dicitura “Sistema Craniosacrale” si intende l’insieme degli elementi costitutivi dell’involucro del Sistema Nervoso Centrale (SNC).
In questa definizione rientrano, oltre che le ossa del neurocranio ed il complesso sacrococcigeo, le membrane intracraniche, le meningi, le ossa del cranio ed il liquido cefolorachidiano (LCR).
Le stutture anatomiche del Sistema Craniosacrale sono quindi le membrane meningee, le strutture ossee su cui queste si inseriscono e quelle di tessuto connettivo ad esse collegate, il liquido cefalorachidiano e le strutture connesse alla sua produzione, al suo riassorbimento ed al suo contenimento.
Dal punto di vista funzionale, esiste uno stretto legame tra il Sistema Craniosacrale ed il Sistema Nervoso Centrale (SNC), il Sistema Nervoso Autonomo (SNA), il Sistema Neuromuscoloscheletrico e quello Endocrino.
Il Sistema Craniosacrale può essere definito un sistema fisiologico funzionale. Esso è infatti caratterizzato da un'attività ritmica che dura per tutta la vita e presenta tutte le caratteristiche di un sistema idraulico semichiuso. Il movimento craniosacrale può essere avvertito palpando la testa e la sua frequenza normale negli esseri umani è tra i 6 ed i 12 cicli al minuto.
Il sistema idraulico semichiuso è costituito dalla Dura Madre e dalle strutture in essa contenute. La membrana durale è fondamentalmente impermeabile al liquido cefalorachidiano racchiuso al suo interno. Il flusso del liquido in entrata ed in uscita dal sistema avviene tramite speciali strutture tissutali, i plessi corioidei e i villi aracnoidei, che si trovano sotto un sistema di controllo omeostatico. E' proprio in virtù di tali meccanismi di entrata e di uscita che il sistema viene definito semichiuso. Poichè trattasi di un sistema idraulico, i confini del Sistema Craniosacrale, le meningi, vengono modellate dalla pressione del liquido presente nel sistema e dalle sue strutture più rigide, le ossa craniche, sulle quali le meningi si inseriscono tenacemente. Questa disposizione ci consente di considerare le ossa craniche come punti solidi della Dura Madre, che vengono utilizzati come elementi diagnostici e come punti di leva per il trattamento.
Il Sistema Craniosacrale, in quanto sistema idraulico semichiuso, segue le leggi della meccanica dei fluidi. Il liquido cefalorachidiano è poco comprimibile e si comporta come l'acqua. Si ritiene che, benchè il liquido cefalorachidiano si muova all'interno del sistema, il suo movimento sia lento e debole. Di conseguenza consideriamo che il liquido cefalorachidiano obbedisca alle leggi della meccanica dei fluidi come se fosse statico. Poichè le forze di scorrimento elastico dei liquidi all'interno delle strutture che li contengono sono minime, l'applicazione di una forza qualsiasi sulla superficie del liquido viene trasmessa ugualmente in tutte le direzioni.
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