ANALISI ADOE DEL NUOVO DPR OSTEOPATI riferita all'articolo internazionale, come pubblicato, tradotto e allegato al seguente articolo di cronaca. La lettura di quest'ultimo, per la cui traduzione ringraziamo Silvia Tuscano del Comitato scientifico, è raccomandabile a tutti i professionisti sanitari (cfr.).
Conferenza stampa alla camera dei deputati sul riconoscimento della professione osteopatica
Articolo sul sito del FORE (Forum for Osteopathic Regulation in Europe) - 18 gennaio 2016
Legislatura 17ª - 5ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 560 del 19/04/2016, "La Commissione Bilancio del Senato APPROVA l'Emendamento PRO-OSTEOPATIA" - 19 aprile 2016
In data 8 Ottobre 2015, la Commissione Bilancio ha valutato gli emendamenti De Biasi (3.0.1) e D’Ambrosio (3.0.2) riguardanti il riconoscimento dell’Osteopatia tra le professioni sanitarie.
Tali emendamenti, giudicati troppo onerosi dal Viceministro dell’Economia Morando, sono stati bloccati dalla Commissione. La nostra Associazione, nonostante l’ennesimo risultato negativo, non ha mai rinunciato al progetto del riconoscimento legislativo dell'Osteopatia come professione sanitaria e continua a lavorare per esso.
E’ per questo motivo che abbiamo deciso di dare vita all’evento dal titolo :
"Osteopatia: quale futuro per la regolamentazione?”
Confronto tra le normative vigenti nei diversi paesi europei
che si terrà il giorno 16 Gennaio 2016 alle ore 14,30
presso l’Auditorium della Casa di Cura Privata del Policlinico, Via Dezza 48, 20144 MILANO
Tale incontro mira a fare chiarezza sulla situazione legislativa Italiana ed Europea con personaggi di spicco come:
- Tim Walker, Presidente del GOsC (General Osteopathic Council)
- Philippe Sterlingot, Presidente dell’ SFDO (Sindacato Francese Degli Osteopati)
- Geart Jan Goede, Presidente del FORE (Forum for Osteopathic Regulation Europe)
- Fabrizio Consorti (Docente di Chirurgia Generale all’Università La Sapienza).
COMUNICATO STAMPA
Osteopatia: quale futuro per la regolamentazione?
Positivo l’incontro tenuto a Milano sabato 16 gennaio, con cui la categoria ribadisce la necessità di una regolamentazione come professione sanitaria
Varese, 17 gennaio 2016 – Si è tenuto ieri, sabato 16 gennaio 2016, presso l’Auditorium della Casa di Cura Privata del Policlinico di Milano, in via Dezza 48, l’incontro “Osteopatia: quale futuro per la regolamentazione? - Confronto tra le normative vigenti nei diversi paesi europei”, organizzato dall’Associazione Professionale degli Osteopati (APO).
Soddisfazione per l’esito della giornata è stata espressa dal presidente di APO, Carlo Broggini, che commenta: “Questa giornata ha permesso di fare chiarezza e evadere molti dubbi su importanti temi spesso sollevati dagli osteopati; siamo inoltre sicuri di aver fatto un importante passo avanti nella direzione di una maggiore consapevolezza e verso una futura regolamentazione della professione che tutti noi qui auspichiamo”.
Di grande rilevanza gli interventi degli ospiti che hanno fornito validi contributi al tema della giornata e significativi spunti di riflessione.
Il presidente del FORE (Forum for Osteopathic Regulation in Europe) Gert Jan Goede, ha presentato il documento CEN in materia di osteopatia, nato su impulso del Forum e dell’ European Federation of Osteopaths (EFO), al fine di definire linee guida coerenti sull’istruzione, sulla formazione e sulla pratica dell’osteopatia in Europa. Un lavoro cominciato nel 2013, giunto ora alla sua fase conclusiva, con la redazione e l’approvazione del documento prossimo alla pubblicazione.
“Il documento normativo CEN resta un modello che raccoglie gli standard minimi con cui confrontarsi; è sicuramente perfettibile, e tra 5 anni andrà rivisto, ma ha avuto il grande pregio di aver sollecitato la discussione in materia di osteopatia”, ha dichiarato Gert Jan Goede che invitando a non sottovalutarne la portata, ha concluso: “Si tratta di uno strumento potenzialmente molto utile per il vostro paese poiché può essere adottato come riferimento per un documento nazionale e in caso di disaccordi, esso può rappresentare l’ago della bilancia, poiché è stato condiviso da altri paesi europei: è stato approvato con il 71% dei voti dagli enti normativi comunitari membri del Forum”.
Tra i percorsi di regolamentazione europea a cui guardare con interesse c’è quello inglese presentato da Tim Walker, amministratore delegato del GOsC, il General Osteopathic Council che sottolinea l’utilità sociale prima che professionale della regolamentazione della disciplina nel Regno Unito, dove il GOsC svolge ruolo di tutela per il consumatore (paziente): “Prima della regolamentazione, chiunque poteva definirsi osteopata; ciò non è stato più possibile nel momento in cui la norma ha definito quelli che dovevano essere i criteri minimi, sia nella formazione che nella pratica, e le competenze dei professionisti”.
Anche Philippe Sterlingot, Presidente del Syndicat Français des Ostéopathes (SFDO) ha presentato il modello francese. In Francia gli osteopati sono circa 26 mila, i cui servizi sono utilizzati da circa il 50% della popolazione: “una realtà sociale di cui le istituzioni non hanno potuto ne possono ignorare – argomenta Sterlingot, spiegando – Nel nostro paese l’osteopatia è regolamentata, e sebbene non sia considerata professione sanitaria, è comunque disciplinata dal Codice della Sanità Pubblica.”
Un modello interessante ma “non replicabile nel nostro paese”, rileva il Professor Fabrizio Consorti, Docente di Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma, che dichiara: “in Italia, un riconoscimento della professione osteopatica potrà avvenire solo come professione sanitaria”. E che l’Osteopatia sia di fatto una professione, lo ha sottolineato lo stesso Consorti, spiegando: “Essa possiede propri modelli concettuali, esistono scuole di formazione, prassi e competenze specifiche”.
Paola Sciomachen, Presidente ROI (Registro degli Osteopati d’Italia) ha infine ricordato il grande percorso compiuto dalla categoria e dal Registro Italiano fino ad ora: l’istituzione di percorsi formativi quinquennali a tempo pieno, volti a garantire una formazione sempre più accurata; lo sviluppo della ricerca scientifica in ambito osteopatico; il dialogo e la progressiva integrazione con le altre professioni sanitarie e non ultima la collaborazione tra le associazioni di categoria, sia Italiane, sia europee. “Guardiamo fiduciosi ad una prossima regolamentazione dell’osteopatia come professione sanitaria – conclude Paola Sciomachen -; in un contesto sociale e culturale dinamico che vede la rigidità del sistema sanitario attuale inadeguato rispetto ai mutati bisogni del cittadino, l’osteopatia si inserisce a pieno titolo in quanto riconosce nei suoi principi e nella sua filosofia, i riferimenti culturali e scientifici compresi nel nuovo concetto di salute, avendo le competenze per gestire responsabilmente i pazienti dal neonato all’anziano”.
http://www.associazioneosteopati.it/
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa
Cinzia Santomauro
Cell. 340 8415163
Csantomauro75@gmail.com
LA COMMISSIONE IGIENE E SANITA' DEL SENATO APPROVA L'EMENDAMENTO PRO-OSTEOPATIA
Il 26 aprile 2016, la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha approvato il disegno di legge "Norme varie in materia sanitaria" d’iniziativa governativa presentato dal Ministro Lorenzin.
Ora il testo approvato va all’esame dell’Aula del Senato dove sarà calendarizzato al più presto.
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